Dal 2008 Poliefun organizza ogni due anni un simposio con lo scopo di fare il punto, per quanto possibile, sui temi più innovativi nella ricerca nel campo dei trattamenti superficiali e dei rivestimenti. Lo abbiamo chiamato TST che è l’acronimo di Trends in Surface Technology, ad indicare un simposio di avanzamento, di movimento, d’innovazione. Fedele al suo statuto, Poliefun si auspica che chi partecipa riceva stimoli per innovare la propria tecnologia produttiva o analitica, dalle presentazioni di ricercatori universitari e industriali, oltre ad approfondire temi importanti del settore delle superfici, guidato da interventi esperti provenienti da punti di vista diversi.

Partecipando al simposio, i gruppi di ricerca, per lo più universitari, hanno modo di confrontarsi su obiettivi più attinenti agli interessi industriali. E’ comunque certo che il confronto tra due realtà diverse, che operano nello stesso settore, quella universitaria e quella industriale, è in ogni caso prodromo di un positivo avanzamento della conoscenza da cui, si sa, nascono le idee più innovative che sono la linfa dell’economia.

Poiché infiniti sono gli aspetti che caratterizzano il trasversale settore del trattamento di superficie, abbiamo scelto per il 2023 un tema grande e allo stesso modo specifico: quello della decorazione. Il tema è stato forse un po’ trascurato in questi ultimi anni, oscurato dalla spasmodica ricerca di funzionalità protettive sempre crescenti e sostenibili.

Non intendiamo dimenticarci del grande tema dell’anticorrosione, della protezione del supporto per allungarne la vita in nome della circolarità e dunque della sostenibilità, dell’importanza della eliminazione dei componenti nocivi dalle formulazioni.

Vogliamo solo sottolineare che nel mondo della finitura industriale qualunque rivestimento protettivo deve essere decorato secondo regole estetiche precise. Non possiamo infatti ignorare che un rivestimento si oppone all’aggressività dell’uso, rallenta la degradazione dei materiali dovuta all’ambiente o alle sostanze chimiche, ed è, quindi, sempre utile, ma non possiamo ignorare che il colore, la finitura opaca o lucida, l’effetto metallico, in definitiva l’apparenza, e dunque la decorazione, sono fattori che influenzano il sentire e condizionano lo stato del vivere quotidiano e, soprattutto, da quest’ultimo sono condizionati in un rapporto duale ma inscindibile.

Dunque la decorazione è un elemento irrinunciabile anche per la protezione e raramente è fine a se stessa, come accede, ad esempio, in altri mondi dell’universo produttivo della finitura, come la gioielleria, la pittura artistica, il tessile, in parte il design degli oggetti, in cui la decorazione di una superficie è di per sé, l’unico valore aggiunto.

Per realizzare l’indispensabile abbellimento, per decorare, occorrono sempre specifici materiali, tecnologie produttive, di processo e di impianto, per l’applicazione; tecnologie che sono in continuo cambiamento per fattori di efficienza e adattamento a regole di sostenibilità.

Parlando dunque della decorazione, in piena libertà, dobbiamo essere coscienti del suo valore estetico, ma anche di quello funzionale e non possiamo prescindere dalla conoscenza profonda della scienza dei rivestimenti, settore in cui gran parte delle discipline scientifiche si intrecciano.

Parlando dunque della decorazione, in piena libertà, dobbiamo essere coscienti del suo valore estetico ma anche di quello funzionale, e non possiamo prescindere dalla conoscenza profonda della scienza dei rivestimenti, settore in cui gran parte delle discipline scientifiche si intrecciano.